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Chile 8.8: To Rebuild the Future

Agenzia Relazioni pubbliche Nonostante il mandato di incarico per gestire la comunicazione dell’Ambasciata del Cile in Italia sia pervenuto ad un mese dalla 12° Mostra Internazionale di Architettura, alla Biennale di Venezia l’esposizione Chile 8.8 non ha deluso le aspettative confermandosi tra gli assoluti protagonisti di questa edizione.

Emblematico, toccante, tragicamente razionale, il nome del Paese accostato ad uno dei più alti gradi di magnitudo della scala Richter: così il Cile si è presentato alla manifestazione veneziana, focalizzando la propria partecipazione sull’impressionante terremoto e sul conseguente tsunami che il 27 Febbraio 2010 hanno sconvolto il cuore della Nazione (il quinto sisma più intenso al mondo).

Per la comunicazione ai media the Bandits ha coniato l’head To rebuild the future al fine di sottolineare, a partire dal dramma umano, la sfida della ricostruzione facendoli diventare il punto focale di un singolare iter progettuale che, partendo dall’antitesi architettura-sisma, si è trasformato in un toccante viaggio nella cultura, nella tradizione, nella storia, nell’umanità di un popolo da sempre pronto a rispondere alla ciclicità dei cataclismi con una straordinaria capacità di ripresa.

To rebuild the future significa proprio questo, ricostruire, fronteggiare, reagire, ripartire, concetti fortemente presenti nel background emotivo e culturale degli architetti cileni protagonisti della mostra, un ensemble variegato di nomi già affermati a livello nazionale e giovani talenti emergenti, uniti professionalmente per offrire soluzioni concrete laddove l’opera dell’uomo è stata fatalmente cancellata.

Il progetto di comunicazione su cui ha fatto perno la partecipazione cilena a La Biennale ha posto al centro della propria mission una potente parte propositiva, un momento spazio-temporale in cui presentare concretamente progetti, idee, soluzioni, tecnologie, abilità per fronteggiare proprio quell’ 8.8, simbolo di distruzione, di paura e di morte.
In concomitanza con i giorni di vernissage si sono verificate scosse sismiche alle isole Eolie ed anche alla città di Perugia ragion per cui abbiamo prontamente cambiato la linea di comunicazione andandola a declinare ad hoc anche per Ministeri, Provincie, Regioni ed a tutti i pubblici di riferimento.
Per questo motivo, sono stati redatti dei comunicati stampa aggiuntivi oltre agli undici preparati come da progetto per incentrare l’attenzione sugli architetti cileni la cui sfida è stata la creazione di una vita completamente nuova, il ripristino della bellezza, la conservazione della storia, la ricostruzione con maggiore saggezza”.

I progetti, gli edifici, le soluzioni antisismiche presentate a La Biennale sono proprio ambasciatrici di tale messaggio, testimonianza concreta di un concetto di architettura a dimensione reale e coerente con i bisogni della persona nei mutevoli aspetti della vita quotidiana, concetto tra l’altro molto vicino al tema generale dell’intera manifestazione.

Il tutto è stato racchiuso in un’immagine coordinata impeccabile e d’impatto che ha toccato tutti gli strumenti di comunicazione dall’esposizione alle cartelle stampa.

Nei primi tre giorni di presentazione, Chile 8.8 ha suscitato un incredibile interesse tra architetti, progettisti, giornalisti, opinion leader e critici ma soprattutto dei professionisti internazionali del settore che hanno dato risposta affermativa così come le stampa tradizionale e web che hanno diffuso in due giorni quasi 60 pubblicazioni.

Anche Vittorio Sgarbi ha preso parte al vernissage inaugurale apprezzando apertamente il padiglione cileno, considerandolo un vero e proprio modello di riferimento, soprattutto per l’Italia: “Un lavoro concretamente mirato a trovare una o più idee possibili per risolvere il problema enorme del terremoto” ha commentato con singolare entusiasmo.